Milan, la seconda stella è una chimera

Il trionfo contro il PSG sembra ormai un ricordo lontano per il Milan. La partita contro il Lecce, che ha evitato una sconfitta clamorosa, ha riportato la squadra sulla terra, evidenziando un altro insuccesso in Serie A (il primo dal 7 ottobre a Genova) e nuovi problemi muscolari per Calabria e Leao. La speranza della seconda stella per i 19 volte Campioni d’Italia sembra essere solo un’illusione, con il campo che testimonia la distanza significativa dai nerazzurri.

Analizzando i numeri, nelle ultime quattro giornate il Milan ha ottenuto solo 2 punti su 12 disponibili, sprecando anche due partite teoricamente favorevoli contro Udinese e Lecce. Il confronto con l’Inter, in vantaggio di un punto prima dell’ultima sosta, ora fa temere per Pioli: se i cugini dovessero vincere contro il Frosinone, la distanza potrebbe salire a 8 punti. È evidente che lo scudetto per il Milan è un obiettivo irraggiungibile, e senza la seconda stella, che rappresenta il traguardo più realistico rispetto alla Champions, Pioli potrebbe trovarsi in una situazione difficile a fine stagione. Il tecnico, già sotto osservazione dopo le critiche per la sostituzione Musah-Calabria contro il Via del Mare, non ha ancora risolto i problemi legati agli infortuni. L’ennesima rimonta subita e la perdita di punti in trasferta sollevano ulteriori dubbi sulla solidità della squadra. A Milanello è scattata l’unità di crisi, con la prossima partita contro la Fiorentina, priva anche di Giroud per squalifica, che diventa cruciale. Qualsiasi passo falso potrebbe mettere a rischio la zona Champions e, di conseguenza, anche il futuro di Stefano Pioli.

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