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Dentro il mondo Rossonero

Il 16 Agosto 2003 fu il giorno di Kaka

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Il 16 Agosto 2003 fu il giorno di Kaka. Quel giorno tutti aspettavano l’arrivo di quel calciatore brasiliano, che tanto aveva fatto bene nel campionato carioca. Era però un enigma, in quanto nessuno aveva certezze che potesse far bene anche qui al Milan. Vent’anni fa moltissimi tifosi, videro il suo arrivo. Un ragazzo di 21 anni, acqua e sapone che si presento con un abito, una cravatta rossa e degli occhiali. In quel momento nella testa di chiunque, la domanda sorse spontanea.. “Come potrà competere?

La prima impressione fu subito di un ragazzo spaesato arrivato in un mondo completamente nuovo e diverso. Galliani al suo fianco, anche per tutta l’intervista, lo coccolava, quasi come se volesse proteggerlo. Un dirigente che di campioni ne ha visti ed acquistati tanti che si comporta così, vuol dire che è pienamente convinto che quel talento brasiliano sarebbe sbocciato in poco tempo. Il 16 Agosto 2003 fu il giorno di Kaka. Lui sorrideva, parlando poco, ma fin da subito fece parlare il campo.

L’esordio

L’esordio con l’Ancona fu il prologo di quello che sarebbe successo. Il Milan aveva acquistato un giocatore di una classe pura e cristallina. Il 2007 fu l’anno magico, vittoria della Champions, Mondiale per club e pallone d’oro. Divenne l’idolo dei tifosi, quel giocatore che sapeva risolvere tutto con una facilità disarmante. Un talento straripante, una delizia per gli occhi. Semplicemente Kaka, il miglior trequartista al mondo a detta di tanti. L’erede per caratteristiche, 20 anni dopo, potrebbe essere Pulisic, ma non corriamo in paragoni troppo affrettati. I rossoneri oggi hanno condotto benissimo il mercato, Cardinale ha soddisfatto le aspettative dei tifosi. La fame di vittoria si sente nell’aria e i mezzi ci sono. L’obiettivo del Milan è tornare a quel Milan che vinceva ovunque, in Europa e nel mondo, ma per farlo ci vuole continuità, talento e fame agonistica. Caratteristiche che all’interno della rosa di Pioli ci sono, ma dovrà essere bravo a metterle a servizio della squadra, ogni partita.

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