Dopo i recenti rumors che vedono Hamad Junior Traorè accostato al Milan, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Giovanni Galli, scopritore del giocatore ai tempi della Lucchese, nel 2015. Ecco le sue dichiarazioni:
SUL PRIMO IMPATTO NEL 2015: “Avevo davanti agli occhi 70 milioni che correvano sul campo ma non me la sentii di tesserarli per la Lucchese. Siamo nel 2015, ai tempi ero il responsabile dell’area tecnica della Lucchese. Un mio amico venne a salutarmi in città e mi disse: “Pranziamo insieme, ho qui con me due ragazzi molto molto talentuosi, un classe 2000 e un 2002, te li farei vedere”. Erano Hamed Traore e Amad Diallo: li portai ad allenarsi con il gruppo dei ‘99 della Lucchese e rimasi sbalordito. Feci un po’ di telefonate e trovai chi era interessato, Empoli e Atalanta. Oggi Hamed è un giocatore da 25-30 milioni, e Diallo è stato pagato 40 milioni dal Manchester United. Dopo aver portato Jorginho al Verona, il mio occhio non ha tradito nemmeno questa volta”.
SUI PREGI DI TRAORE’: “Quando lo vidi io giocava mezzala, ma con una forza fisica e un controllo tecnico fuori dal comune. In mezzo al campo faceva per due. Pensai: tra questo ragazzo e i miei ci sono tre categorie di differenza. E in fondo fu anche per questo che non tesserai né lui né Diallo: erano extracomunitari e alla Lucchese sarebbero stati comunque fuori categoria”.
E’ PRONTO PER IL MILAN?: “Assolutamente sì, già allora aveva grande personalità e in questi anni è cresciuto tantissimo sotto questo aspetto. Io credo che sia pronto per giocare in una grande squadra come il Milan e per affrontare palcoscenici prestigiosi come quello della Champions League. È un ragazzo nato per prendersi responsabilità in campo”.
SUL SUO RUOLO IN CAMPO: “Partiamo da una premessa: un trequartista non si inventa dal nulla, specialmente perché parliamo di un ruolo che è cambiato moltissimo negli anni. Avendo seguito Traore con attenzione in queste stagioni, sono convinto che il meglio di sé lo abbia fatto vedere nella posizione di esterno alto sinistro, grazie anche al grande lavoro di Dionisi. Traore ha corsa, resistenza, attacca benissimo la profondità ed è molto forte nell’uno contro uno. La facilità che ha nel puntare la porta è una qualità che non dovrebbe perdere. Non so se spostandolo in una posizione più centrale possa essere altrettanto devastante: dovrà imparare a giocare spalle alla porta, a giocare in diagonale, penso che per fare di Hamed un vero trequartista occorra lavorarci su per un po’. Probabilmente Maldini avrà visto nel giocatore delle potenzialità anche in quella posizione. Resta il fatto che è pur sempre arrivato secondo”
SU GAZIDIS: “Traore sarà un colpo. Se avessi 25 milioni da investire per un profilo giovane ma già pronto per un club come il Milan, li spenderei senz’altro per Traore. Anche perché è un profilo che si sposa perfettamente con la filosofia del club, in Italia non ci sono molte società che investono sui giovani di talento per vincere. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, dico che in Italia oggi Gazidis è il miglior manager dal punto di vista societario: in quattro anni lui e la proprietà hanno risanato i conti del Milan, riportandolo a vincere lo scudetto”
Articoli correlati
Mercato: Diavolo su Chukwueze
Milan: Il retroscena su Moncada
Addio Brahim Diaz, ripercorriamo la sua storia al Milan