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Dentro il mondo Rossonero

Che Milan!

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Pioli

Fonte:acmilan.com

“Le richieste erano di trovare attaccanti esterni da uno contro uno, da profondità o da ricevere palla addosso. Perché l’anno scorso siamo mancati in quelle partite in cui trovavamo le difese chiuse, quindi quelle giocate individuali ti possono risolvere quelle situazioni. E poi centrocampisti di inserimento: avevamo in mente di costruire in un certo modo e di attaccare in un altro modo, quindi di avere una costruzione un po’ più fluida con 5 giocatori e di avere posizioni un po’ più fisse con 5 giocatori sopra palla”. Queste le parole del coach Stefano Pioli al termine di Milan -Torino, vinta per 4-1 dai rossoneri.

Ed ecco che il mister è stato accontentato molto egregiamente. Ecco l’americano Pulisic, ecco Chukwueze, ecco Reijnders, ecco Musah ed ecco Ruben Loftus-Cheek. Christian e Tijjani hanno già tutti i riflettori puntati, Samuel e Musah invece, arrivati in ritardo rispetto agli altri, stanno crescendo di condizione, e poi c’è Loftus-Cheek. Un metro e novantuno di fisico e potenza messo in una posizione chiave del campo. Mediano? No, ma può rendere più omogeneo e unito il centrocampo. Trequartista? Ovviamente No, ma in progressione offensiva una minaccia mica male. Chiedere a Ricci del Toro. Proprio come Reijnders, un box-to-box. Per definizione un centrocampista che come zona di competenza ha tutta la zona che va da un’area all’altra. Box-to-box, appunto. E così se l’olandese spennella, Ruben martella. A dir poco prezioso in copertura, ieri un po’ più arretrato rispetto alla partita precedente, molto pauroso quando si scatena palla al piede con il campo aperto.

9 passaggi sulla trequarti riusciti, 3 occasioni da gol create, 2 passaggi chiave, 2 dribbling riusciti (meglio solo Leao con 3), 1 assist. Questi sono un po’ di numeri della seconda uscita in Serie A dell’inglese: e siamo soltanto all’inizio. Stefano Pioli chiede ai suoi ragazzi di saper leggere i vari spazi, di occuparli o di lasciarli liberi per i compagni; Loftus-Cheek, che sulla destra si trova Christian Pulisic, lo fa. Meno impostazione rispetto al compagno di reparto con la 14 sulla schiena, più rottura e progressione palla al piede. Ma in ogni caso rientra alla perfezione nell’idea quasi esasperatamente verticale che Pioli vuole dare alla propria squadra. Ora arrivano due gare molto toste, due test fondamentali, sicuramente due partite diverse rispetto alle prime due contro Bologna e Torino. Contro Roma e Inter, squadre molto intense e fisiche, dovrà dare continuità a questo avvio più che positivo.

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