Esiste una frazione di attimi nei quali comprendi che é giunto il momento del cambiamento, per quanto ci si ostini a tirare la cinghia andando controcorrente al destino il colpo del vento dei cambiamenti ci accarezza ed é quello l’attimo che antecede l’evoluzione.
É stato il campionato dove i grandi sono stati ultimi mentre quelli dati per scontato hanno fatto la svolta e hanno dato uno schiaffo morale a chi puntando il dito li ha derisi dando loro dei falliti e non mi riferisco al solo Milan che lo scudetto se lo é guadagnato in punta di piedi tra gli sfottò e l’arroganza dei soliti squali da stadio e talk show calcistici ma in generale, come il Napoli, la Fiorentina e la Roma che da ultimi e dimenticati ora possono alzare un trofeo, una medaglia o una qualifica in direttissima.
Ad inizio campionato dissero che il Milan non era all’altezza, serviva il bomber, serviva un ala destra e mancavano i calciatori per coprire i ruoli.
Di tanto rumore fatto per chi dovesse sostituire Kjaer in difesa poi silenzi quando in campo scese un piccolo Kalulu rivelatosi poi fenomeno insostituibile ma sempre silenziosamente e forse troppo dato per scontato, così come Florenzi versatile come l’acqua e figlio di un calcio che non lo ha mai veramente valorizzato come merita e poi Leao che ha zittito chiunque prima parlava a vanvera…tanti insomma, forse troppi sono i sacrifici passati in sordina di una società che ha preso gli ultimi delle panchine e ne ha fatto dei veri campioni.
Pioli ha saputo donar loro sogni e speranze ma soprattutto ha restituito la fiducia nei loro piedi e nel loro talento troppe volte dimenticato ma che non é passato inosservato da chi di talento se ne intende e che fiuta la passione con la passione per il pallone facendone di necessità una virtù e trascinando in campo finalmente il talento e la professionalità.
Il cambiamento é nell’aria, e la prova ne é lo scudetto…lo scudetto dei “ragazzi semplici”
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