Abate: “Camarda? Paragoni che non stanno né in cielo né in terra, deve ancora crescere”
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Fonte:acmilan.com
Intervistato dalla redazione di MilanNews.it dopo il successo in Youth League con il PSG, Ignazio Abate ha parlato così:
Messaggio per le final four? “Stai correndo un po’ troppo (ride, ndr). L’obiettivo primario è passare il girone complicatissimo, dove ci sono squadre di altissimo livello, da primo e quindi saltare un turno. L’appetito vien mangiando: non dobbiamo porci limiti, così i risultati arriveranno”.
Sulla vittoria: “Sono soddisfattissimo per i ragazzi, per come è arrivata la vittoria. Quando arrivano in questo modo la soddisfazione è doppia. Dall’altro lato sono incazzato nero per aver concesso un gol a trenta secondi dalla fine del primo tempo, dove eravamo in comando totale e non abbiamo avuto la cattiveria di chiudere la partita. Dovevao andare sul 3-0, mentre dopo il 2-0 ci siamo specchiati, abbiamo fatto la fase difensiva con sufficienza. La sosta arriva al momento giusto perché abbiamo il bisogno estremo di recuperare tutti gli infortunati. Il percorso è quello giusto”.
u Camarda: “Io dico sempre che è un ragazzo con qualità importantissime. Ho paura che voi (giornalisti, ndr) mettete troppa pressione addosso perché fate dei paragoni che non stanno né in cielo né in terra. E’ un ragazzo di 15 anni e deve crescere, già che è in questa categoria fa notizia. Per diventare un giocatore vero ne passa tanto, ma ha fame. Giocare quattro anni sotto età non è semplice. Quando becchi due 2004 smaliziati che ti fanno male, che ti entrano sempre, può non essere facile. In certe partite farà bene, in altre meno, ma non bisogna mettergli pressione, se lavora come sta lavorando da inizio anno sarà tutto più semplice, andrà sostenuto nei momenti difficili”.
Sulla concorrenza Camardia-Sia: “Facciamo cicli da otto partite, c’è spazio per tutti. Penso sia più importante la qualità che la quantità dei minuti giocati. Sono troppe le partite, non possiamo di dover scegliere su che competizione puntare
Sul rosso a Camarda: “Ha detto che era andato a salutare un giocatore del PSG, l’arbitro ha visto un gesto ma secondo me ha interpretato male. Però questo eposodio lo farà crescere”.
Sulle presenze in prima squadra di Bartesaghi, Simic e Jimenez: “Credo che il merito sia specialmente dei ragazzi. Noi siamo qui per indirizzarli e aiutarli e fargli capire qual è la strada. Poi se non ha il fuoco dentro, se non hai talento e mentalità difficilmente riesci a fare il salto. Il merito è dei ragazzi, l’orgoglio di tutti gli allenatori che hanno avuto questi ragazzi. Io non mi sento di prendermi il merito”.
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